La cistostomia sovrapubica. - Coliman compresse

D-MANNOSIO + UVA URSINA
ANTIBIOTICO NATURALE per le vie urinarie

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La cistostomia sovrapubica.

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Definizione
La cistostomia sovrapubica percutanea (o cistostomia chiusa) è una metodica di derivazione temporanea, più raramente definitiva, delle urine. Viene effettuata attraverso un catetere che attraverso la cute dell'ipogastrio (porzione inferiore dell'addome) raggiunge la vescica e drena all'esterno le urine.
Tipo e durata del ricovero:
Può essere una procedura ambulatoriale o in day-surgery se eseguita in anestesia locale
oppure in regime di ricovero ordinario se eseguita in anestesia periferica o generale. La durata del ricovero varia in
rapporto ad eventuali metodiche chirurgiche associate.


Indicazioni
La metodica ha lo scopo di far fuoriuscire (derivare) le urine quando la vescica non sia raggiungibile  attraverso l'uretra, quando l'uretra non sia utilizzabile per malattie presenti fin dalla nascita (anomalie congenite) o per  malattie consecutive ad interventi chirurgici o qualora non sia opportuno (es.: infiammazioni prostatiche o uretrali)  transitare con un catetere attraverso l'uretra; può essere parte di procedure chirurgiche endourologiche o a cielo aperto  qualora si voglia assicurare per vari motivi una sicura via di uscita delle urine. Può essere utilizzata quando si voglia  mettere a riposo l'uretra dopo interventi sull'uretra stessa o sul collo vescicale.




Tecnica di posizionamento

Il paziente a vescica piena (in alternativa la vescica può essere riempita con soluzione fisiologica) viene posto in posizione supina. Si prepara e si disinfetta la cute 2-4 cm sopra il pube e si esegue l'anestesia
locale; con un ago sottile o direttamente con un ago più grosso (trocar) si perfora la cute, si orienta l'ago verso il basso
(20-30°) e si raggiunge e si perfora la vescica. Non appena si osserva la fuoriuscita di urina si introduce il catetere sovrapubico o all'interno dello stesso ago o dilatando il tramite con appositi dilatatori. Una volta introdotto il catetere lo si fissa alla cute. Tale manovra può essere eseguita sotto controllo ecografico in caso di precedenti interventi chirurgici.
In alternativa si può introdurre attraverso l'uretra una sonda angolata che viene repertata in sede sovrapubica e recuperata incidendo la cute; sulla sua guida si introduce un catetere sovrapubico in vescica. Quando il catetere è ben
posizionato lo si collega ad una sacca per la raccolta delle urine.




Dissione e controlli post posizionamento
Attenzioni da porre alla dimissione: il paziente deve controllare il buon funzionamento  del catetere e svuotare periodicamente la sacca di raccolta delle urine.
Come comportarsi in caso di complicanze insorte dopo la dimissione: in caso di fuoriuscita o di cattivo funzionamento del catetere, il paziente deve contattare l'urologo.
Controlli: se definitiva è prevista la sostituzione periodica del catetere in relazione alle sue caratteristiche. (in genere dopo tre mesi si sostituisce).
Durata intervento
Di solito, tra anestesia e posizionamento del catetere, non supera i 30 minuti.
Complicanze
Le complicanze comprendono l'ematuria (presenza di sangue nelle urine), che può essere lieve o severa, l'urgenza  minzionale (voglia di urinare spesso), l'ematoma della cute,  l'infezione del tramite (o stomia) attraverso il quale passa il  catetere. È possibile transfiggere la vescica da parte a parte e ledere il trigono vescicale; generalmente tali lesioni  guariscono in pochi giorni. La perforazione dell'intestino è  la complicanza più temibile ma anche la più rara.
Il cattivo posizionamento del catetere, che può anche dislocarsi dopo essere stato ben posizionato, rappresenta un'altra complicanza della metodica. Se il catetere si ostruisce si può verificare una ritenzione di urine.
Conclusioni

La presenza di un catetere in vescica , seppur costituito da materiali tollerabili (silicone), viene sempre percepito dal nostro organismo come un corpo estraneo. Sul  catetere per prime a comparire saranno le incrostazioni e su queste le infezioni.
E' importante quindi per la buona gestione della derivazione urinaria la prevenzione della comparsa delle incrostazioni e la prevenzione delle infezioni.
L'utilizzo continuo e costante di antibiotici in questi pazienti crea ceppi resistenti con urinocolture sempre positive ed antibiogrammi con a disposizione poche e costose molecole.
Molto spesso questi pazienti hanno infezioni grandi (anche 10.000.000  di unità formanti colonie ) ma non hanno sintomi (cioè non febbre nè dolore sovrapubico, nè sangue negli urimetri. Queste infezioni non devono essere trattate con gli antiibotici ma devono essere prevenute attraverso opportuni accorgomenti terapeutici.
Il catetere potrà cambiare di colore , passando dal verde al marrone al nero. In questi casi si sovrappongono infezioni che per poter essere perfettamente riconosciute necessitano della "ANALISI DELLA  PUNTA DEL CATETERE"  (LA PUNTA DEL CATETERE UTILIZZATO NELLA CISTOSTOMIA DEVE ESSERE MESSA STERILMENTE ,  DOPO AVERLA TAGLIATA CON UN BISTURI , IN UN MATRACCIO STERILE E MANDATA AD ANALIZZARE.)
Cosa fare quando ci troviamo di fronte alla gestione di una paziente a cui è stata posizionata la cististomia ?
1. Aumentare l'apporto idrico a due litri di acqua al di
2. Far assumere grandi quantità di citrati (potassio e magnesio) per impedire la formazione di incrostazioni sul catetere (Utili sono
Litores della Phitores e Bromelit della Ellimann)
3. Effettuare una profilassi per le infezioni attraverso antibiotci naturali
4. Se sono presenti sintomi assumere antibiotici mirati.
E' importante quindi per la buona gestione della derivazione urinaria la prevenzione della comparsa delle incrostazioni e la prevenzione delle infezioni.
L'utilizzo continuo e costante di antibiotici in questi pazienti crea ceppi resistenti con urinocolture sempre positive ed antibiogrammi con a disposizione poche e costose molecole.
Molto spesso questi pazienti hanno infezioni grandi (anche 10.000.000  di unità formanti colonie ) ma non hanno sintomi (cioè non febbre nè dolore sovrapubico, nè sangue negli urimetri. Queste infezioni non devono essere trattate con gli antiibotici ma devono essere prevenute attraverso opportuni accorgomenti terapeutici.
Il catetere potrà cambiare di colore , passando dal verde al marrone al nero. In questi casi si sovrappongono infezioni che per poter essere perfettamente riconosciute necessitano della "ANALISI DELLA  PUNTA DEL CATETERE"  (LA PUNTA DEL CATETERE UTILIZZATO NELLA CISTOSTOMIA DEVE ESSERE MESSA STERILMENTE ,  DOPO AVERLA TAGLIATA CON UN BISTURI , IN UN MATRACCIO STERILE E MANDATA AD ANALIZZARE.)
Cosa fare quando ci troviamo di fronte alla gestione di una paziente a cui è stata posizionata la cististomia ?
1. Aumentare l'apporto idrico a due litri di acqua al di
2. Far assumere grandi quantità di citrati (potassio e magnesio) per impedire la formazione di incrostazioni sul catetere . U
tili sono Litores della Phitores e Bromelit della Ellimann)
3. Effettuare una profilassi per le infezioni attraverso antibiotci naturali
4. Se sono presenti sintomi assumere antibiotici mirati.

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Uno schema terapeutico attuabile in questi pazienti e rilevato da molte evidenze scientifiche  potrebbe essere questo:
1. Due litri di acqua al di di un'acqua oligominerale. (Sono consentiti anche bevande gassate , purchè tollerate dal paziente).
2. Bromelit  bustine al dosaggio di 2 bustine  al di per almeno due mesi
3. Assumere Coliman  compresse 2 cpr alla sera prima di andare al letto per lunghi periodi contemporaneamente a Mirtiman compresse 2 cpr al pranzo principale a digiuno.

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